Vale per le imprese, vale anche per le città. Più un’amministrazione è capace di attirare investimenti e talenti, più la città sarà competitiva in futuro e potrà portare valore ai cittadini che la abitano e le imprese che vi lavorano.
Con questa premessa, non stupisce di trovare New York, Londra e Parigi saldamente al comando del Global Cities Index, la classifica annuale con cui AT Kearney misura il grado di attrattività delle principali metropoli al mondo, analizzando una serie di parametri riferiti alle attività economiche, il capitale umano, la circolazione delle informazioni, l’offerta culturale e la rilevanza politica.
New York mantiene il primo posto grazie ai punteggi molto alti nelle aree economiche e del talento. Se guardiamo agli Stati Uniti, San Francisco sale in classifica spinta dagli investimenti in innovazione digitale, mentre Seattle – sede del quartier generale di Amazon – entra per la prima volta nell’indice. E anche le altre città americane candidate a ospitare la seconda sede del colosso dell’e-commerce, tra cui Boston, Atlanta e Chicago, hanno valutazioni in ascesa.
Scorrendo l’elenco si nota come alcune città stiano crescendo più velocemente di altre, grazie a progetti di sviluppo finalizzati e ben gestiti. Tra queste ci sono Melbourne e Sydney in Australia, oppure Mosca in Russia, quest’ultima trainata anche dai Mondiali di Calcio Fifa 2018. Sei nuove città cinesi sono entrate per la prima volta in classifica, ovvero Changsha, Foshan, Ningbo, Tangshan, Wuxi e Yantai.
E l’Italia? Solo Roma e Milano hanno passato la selezione, piazzandosi rispettivamente al 34mo e 40mo posto. Se la capitale guadagna punti sul fronte istituzionale e culturale, il capoluogo lombardo ha una valutazione lusinghiera per quanto riguarda i parametri economici e quelli legati a capacità di influenza e regolamentazione, nonché l’avanzamento del sistema aeroportuale e del circuito accademico.
Al di là del mero posizionamento in questo e negli altri ranking internazionali, è evidente come la capacità di una città di attirare investitori e risorse sia il presupposto per consolidare le infrastrutture e migliorare i servizi, aumentando la qualità della vita delle persone e le opportunità per le aziende del territorio.
È ancora una volta l’innovazione tecnologica la chiave di volta perché una citta sia e resti attrattiva e competitiva nel tempo. Se ben progettata e gestita, la tecnologia supporta la governance, contribuisce a un più efficiente utilizzo delle risorse, favorisce la partecipazione e il contributo attivo dei cittadini.
La tecnologia può aiutare a realizzare il sogno di quella città resiliente, inclusiva e produttiva che tutti noi portiamo nel cuore. Ne sono più che convinto.