Che il nostro Paese sia ancora affezionato ai contanti e ai sistemi tradizionali di pagamento, è cosa nota. Che l’enorme attenzione su bitcoin e cryptovalute abbia prodotto più paura che investimenti, altrettanto. Eppure anche gli italiani cominciano a usare con maggior frequenza i nuovi strumenti digitali di pagamento che, stando agli ultimi dati Eurostat, oggi valgono circa il 20% delle transazioni complessive, ma nel 2010 erano fermi a quota 12%.
La maggiore familiarità con il web e gli smartphone certamente contribuisce ad abbassare la complessità e la diffidenza, ma c’è un elemento che sta emergendo in modo sempre più chiaro: la fiducia. Dietro ad alcune delle piattaforme di pagamento che sono state lanciate nell’ultimo periodo non ci sono le banche o i big della finanza spesso invisi ai consumatori, bensì le grandi aziende hi-tech e alcune start up che, pur con qualche eccezione, hanno costruito la propria reputazione su elementi quali l’innovazione, la semplicità d’uso, il servizio e l’accessibilità.
Se scelgo Amazon per fare shopping, perché non dovrei fidarmi del suo servizio Pay per pagare i miei acquisti, anche sugli altri portali di e-commerce? In modo analogo, i fan della Mela hanno a disposizione Apple Pay, ovvero possono usare il proprio dispositivo mobile per pagare contactless nei negozi, online o nelle app. E perché non affidarsi a Satispay per il caffè al bar?
La tendenza comincia ad avere numeri importanti, tanto da destare allarme tra gli istituti di credito e le associazioni bancarie, preoccupate di perdere il loro ruolo di intermediari nella gestione delle transazioni finanziarie. L’esperienza dimostra però che è difficile frenare l’innovazione, e cercare di imbrigliarla può forse ritardarne gli effetti, ma non certo annullarli.
Un ulteriore spinta all’affermazione dei pagamenti digitali è in arrivo dalla Cina: WeChat, la piattaforma di messaggistica ed e-commerce più diffusa nel Paese del Dragone, sta lanciando in Italia la funzione Pay. Per ora riservata ai 2 milioni di turisti cinesi che visitano il nostro Paese, la app permetterà di pagare nei negozi convenzionati in renminbi, mentre il venditore riceverà il corrispettivo in euro. Sono già moltissimi i punti vendita che hanno chiesto di abilitare il nuovo circuito, e non aspettano altro se non veder decollare il proprio fatturato.