Estate 2016: giovani e meno giovani incollati agli smartphone per dare la caccia ai Pokémon, i mostriciattoli creati da Nintendo a metà degli anni ’90 e tornati alla ribalta grazie a una mobile app e il relativo gioco. Il successo di Pokémon Go è tutto nella realtà aumentata, ovvero nella possibilità di sovrapporre la dimensione virtuale al mondo reale per esplorare i luoghi intorno a noi in modo inconsueto.
La tecnologia non è certo nata un anno fa, ma a Pokémon Go va il merito di averla resa popolare e accessibile a tutti in maniera semplice e trasparente. Superata la necessità di avere dispositivi come i Google Glasses o altri visori a sovrimpressione, la possibilità di accedere a mondi digitali con il solo smartphone rivela infatti tutto il suo potenziale, che consiste essenzialmente nell’ampliamento delle percezioni e delle capacità sensoriali dell’utente per avere più informazioni sull’ambiente circostante, muoversi e lavorare in spazi virtuali, divertirsi. E’ una tecnologia che ha la sua forza nell’intuitività: non bisogna far altro che guardare attraverso il display del proprio dispositivo mobile per accedere a mondi nuovi, oppure capire di più del mondo reale.
Si è tornati in queste settimane a parlare di realtà aumentata con il lancio di iPhone X, l’ultimo nato in casa Apple che, grazie alla combinazione del nuovo chip A11 e del pacchetto software ARkit, apre interessanti opportunità legate allo sviluppo creativo di nuove applicazioni, che potranno andare ben oltre il mondo dei videogiochi.
Un esempio? La app IKEA Place, che porta i prodotti dell’azienda svedese direttamente nelle nostre case, posizionando le versioni virtuali di mobili e accessori nelle varie stanze per valutare, proprio grazie alla realtà aumentata, come starebbero e dove spostarli. Gli oggetti vengono proposti in scala reale, con ombre ed effetti di luce che variano a seconda del punto esatto in cui vengono collocati. Nelle intenzioni di IKEA, la app riuscirà a convincere anche i clienti più indecisi, stimolando le vendite online.
La realtà aumentata è già molto utilizzata in campo industriale, in medicina, nella didattica, ma la mossa di Apple contribuirà ad accelerare la sua diffusione. L’architetto potrà preparare e presentare un progetto senza complessi e costosi rendering tridimensionali, le squadre di soccorso potranno studiare la planimetria e gli impianti di un edificio prima di intervenire per domare un incendio, il tecnico potrà verificare i parametri di un macchinario in tempo reale mentre esegue una riparazione, l’automobile mostrerà sul parabrezza il percorso da seguire e gli aggiornamenti sul traffico.
L’AR e altre tecnologie porteranno all’Augmented AGE che ci permetterà di potenziare le nostre capacità cognitive e permettere una migliore connessione tra tecnologia, natura e umanità.
Sono solo alcune ipotesi – neanche troppo remote – di quello che la realtà aumentata ci consentirà di fare nel nostro quotidiano e nelle nostre professioni. Considerando gli investimenti di colossi come Microsoft, Facebook, Google e la stessa Apple, c’è da aspettarsi che questa tecnologia diventi un fattore di cambiamento per la società e l’economia digitale pari a quello che il mobile ha rappresentato nell’ultima decina d’anni.